Le Criptovalute sono uno schema Ponzi?
Chi ha poca fiducia nel nuovo mercato delle criptovalute tende a parlarne male accusandolo di essere un enorme schema Ponzi architettato da criminali per truffare gli investitori.
Non è così.
È anche vero che nella storia di questo settore ci sono stati degli importanti fallimenti, ma ciò non vuol dire che tutte le criptovalute e le società annesse si comporteranno allo stesso modo.
Ecco perché in questo articolo ti spiegherò perché non si può parlare di uno schema Ponzi criptovalute.
La diffidenza verso le crypto nasce soprattutto perché la blockchain è una tecnologia ancora non ben capita (se vuoi saperne di più abbiamo scritto un articolo approfondito qui) e quindi le chiacchiere in merito e le dicerie tendono a diffondersi molto in fretta.
Per chiarire la situazione è necessario fare un passo indietro e capire cos’è uno schema Ponzi.
Il nome deriva da Charles Ponzi, il quale è diventato famoso con la truffa che sto per spiegarti in America.
Con questo nome si intende una frode finanziaria in cui gli investitori iniziali di un progetto ottengono soldi dagli investimenti fatti da chi arriverà dopo.
Lo schema funziona finché le vittime continuano ad aumentare.
In realtà non si parla neanche di investimenti dato che gli organizzatori della truffa si limitano a ridistribuire i soldi tra i clienti.
E poi non si può parlare neanche di schema piramidale dato che l’architetto della truffa può essere anche uno soltanto senza il bisogno di coinvolgere altri collaboratori.
Questo schema permette agli investitori iniziali di vedere qualche guadagno, ma prima o poi il sistema collassa e tutti perdono i soldi, tranne l’organizzatore dell’inganno.
Chiarito ciò, devi capire che questo schema non può essere applicato al mondo delle criptovalute, perché di solito si esegue su un solo settore o su un aspetto specifico del mercato, e non su un’intera classe di asset.
Nella storia delle criptovalute ci sono stati esempi di schemi Ponzi Crypto come OneCoin e Bitconnect, ma è pur vero che la maggior parte degli schemi Ponzi conosciuti si trovano tutti nel mercato tradizionale.
Nel mondo delle criptovalute non c’è alcuna caratteristica che possa far pensare a questo tipo di truffa ( abbiamo visto in questo articolo anche come i siti di mining spesso non riescono a rimanere in piedi e come spesso succede ci vanno di mezzo gli utenti).
Come per qualsiasi altro settore, gli inganni dipendono dall’esperienza dei truffatori che sfruttano l’ignoranza dei nuovi arrivati per guadagnare.
La maggior parte dei progetti blockchain di questo mondo hanno buone intenzioni ed anche se qualche volta possono esserci problemi di volatilità, l’idea di fondo è sicura e funziona.
Infatti né Bitcoin né Ethereum utilizzano i soldi degli investitori più recenti per far arricchire quelli arrivati prima.
Si parla di economia digitale.
Come per qualsiasi investimento tradizionale, il metodo per evitare pericolose truffe nel mondo delle criptovalute consiste nell’effettuare ricerche per prendere decisioni consapevoli ed ottenere informazioni verificate.
Secondo una ricerca recente il profilo di rischio degli asset cripto – escluse le stablecoin legate alle valute fiat – è simile a quello legato ai prezzi del petrolio e titoli tech.
Infatti il calo che c’è stato in passato nel mercato delle criptovalute non è da imputare a schemi Ponzi, ma a variazioni nella macroeconomia e soltanto in piccola parte alla storia individuale delle criptovalute.
Prima di eseguire un qualsiasi investimento, devi studiare la storia del progetto che ti interessa per evitare perdite ed eseguire attività rischiose.
Ricorda che le criptovalute sono innovative (a proposito, ti suggerisco di leggere anche il nostro post sull’Valutazione dell’efficacia del cloud mining) ma viste come asset sono all’inizio della loro storia ed è necessario che vengano gestite bene.
Anche se in futuro ci saranno variazioni di mercato, molti continueranno a parlare di schema Ponzi, ma per evitare problemi è fondamentale fare ricerca con attenzione ed informarsi.